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SUBLATIO

Iniziando da una presentazione interlocutoria ed esaminando gli elementi che danno origine alla base vediamo che essi interpretano la dualità, la perenne lotta fra bene e male che condizionano l’uomo. Difatti mentre un appoggio assume una posizione statica, di serena armonia, l’altro appare in movimento ed adotta fogge diverse, in antitesi fra loro. Le elaborate figurazioni della base, di vago sapore orientale che richiamano agi, mollezze, ozi, lungi da essere interpreti di motivi di pura leziosità, testimoniano al contrario quell’angosciante indugio, quella disperata ultima scusa per attardarsi nella condizione di materialità in cui l’umano ama crogiolarsi per vestire di nulla la sua creta.

Invece tutto l’insieme della struttura è votato ad assurgere a catartiche emotività d’esistere.

Più su si snoda un corpo sinuoso che si richiama al continuo fluttuare degli elementi e della psiche umana ed al guizzare della fiamma.

Articolate ed innervate dagli sviluppi degli appoggi appaiono due grandi braccia che chiudendosi in alto contornano, in negativo, l’immagine di un cuore, quasi a disegnare la spiritualità.

Alla sommità, adagiata su di un’ara e saldandosi ad essa, si evidenzia una valva di ostrica che, a guisa di coppa, ospita un’ala di farfalla, mentre un’altra ala emerge dall’altro braccio.

La farfalla nella mitologia cinese rappresenta l’immortalità, la serenità e la gioia, mentre se appare insieme al crisantemo, nell’arte figurativa, simboleggia la bellezza della vecchiaia. Nell’antica Grecia la farfalla poteva rappresentare Psyche, l’anima od anche essere simbolo di immortalità. Le ORE greche-romane, spiriti delle stagioni, erano raffigurate con ali di farfalle. Nella mitologia dei Pima la farfalla è una delle forme del Creatore.

L’ara, dalla notte dei tempi, interpreta la sacralità, il luogo ove le miserie dell’uomo, le sue debolezze ed i suoi sogni, confluiscono per attingere, per ottenere, per impetrare. Siano essi sogni, certezze, realizzazioni o grazie.

L’ostrica rappresenta il grembo femminile, la forza del principio acquatico femminile e della vita cosmica, è il potere lunare delle acque, (la sacralità della luna) e nel simbolismo cinese rappresenta l’elemento Yin e la fertilità, quindi rinascita, vita nuova.

L’intera struttura fa ricorso alla intensa plasticità dell’insieme per esprimere spiritualità connotandone la sua natura incorporea con un simbolismo studiato per dilatarne ed evidenziarne il carattere, etereo ed impalpabile, colto nello stadio della sublimazione, esaltato dall’azione congiunta delle due ali di farfalla che attirano, quasi trascinandolo, il cuore per elevarlo in alto, liberandolo dalle scorie terrene ed adagiarlo sull’ara ove potrà impetrare grazie. Lo sforzo spasmodico che viene esercitato trova riscontro nella rappresentazione del cuore che risulta compresso ai lati ed allungato ai poli, pur mantenendo, per sommi capi, la sua morfologia originaria; come se un gigantesco risucchio esercitasse pressione per ridurlo a dimensione eterea.

D’altro canto l’ara e la valva dell’ostrica, colme del loro significato di sacralità e di protezione, aiutano a capire che il cuore, (cuore = umanità) una volta purificato, potrà trovare nuova fonte di ascesi a cui abbeverare la sua ricerca di redenzione.

La flessuosa immagine della scultura trae ispirazione dal guizzare della fiamma, la stessa che nell’interpretazione universale indica purificazione, mentre l’ostrica col suo recondito significato di rinascita promette vita nuova.

Nell’insieme e richiamandosi all’atavico significato di redenzione e di purificazione o di distruzione, il movimento sinuoso della fiamma vuol celebrare la sua elegia.

Essenziale ed intensa, fragile e tenace, insieme, ora SUBLATIO sembra in attesa di sorridere al volo della nostra anima.

XII/MMIII

Francesco Paolo Danisi