Simurgh

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SIMURGH

Creatura fantastica della tradizione persiana, metà uccello e metà mammifero, visto che allatta i piccoli. È conosciuto anche come Samutu Semurv ed in seguito Simurg o Sinmru.

Simboleggia l’unione fra cielo e terra e vive nel paese della sacra pianta Haoma, i cui semi guariscono dal male. Il Simurgh è una creatura benefica e compare, sotto forma di uccello, anche nella tradizione russa e caucasica sotto il nome di Simargal, Sima o Sinam.

È dotato di virtù profetiche e magiche. È l’uccello dell’Albero della Vita persiano, nel quale sono riuniti tutti i semi, che si spargevano al vento quando si posava a terra. Esso vive 1700 anni prima di immolarsi come la Fenice.

La sommità della scultura è caratterizzata dalla testa del Simurgh che si esibisce in un atteggiamento particolare, un misto di protezione e di ostentazione dell’opera mentre porge la cornucopia, (già prona perché il suo contenuto venga più agevolmente utilizzato), simbolo di abbondanza di prosperità e di auguri, e la parte inferiore di una bisaccia, povera ad attorcigliata, tipica compagna dei viandanti di un tempo.

Insieme assumono la forma di un’ansa che accentua maggiormente l’offerta di cui sopra. Il vuoto venutosi a creare conferisce agilità slancio e luce all’insieme.

Dalla parte opposta si evidenzia, in prossimità della base, una figura che si richiama ad una nota musicale. Nel corso dei secoli la musica ed il canto hanno accompagnato il cammino degli umani scandendone gioie, ansie e lutti.

Si è sviluppata così una simbiosi di ritmi e note musicali che si sono concretizzati in armonia. La stessa che ha poi contraddistinto il Creato dove, prima degli ultimi devastanti interventi dell’uomo, ogni creatura, ogni albero, ogni corso d’acqua, abitava spazi definiti colmi ed a sua misura.

Sopra appare una grande conchiglia, essa fa riferimento alle infinite distese dei mari che l’intraprendenza umana ha solcato ovunque per trarne sostentamento ed appagamento della sua sete di avventure.

Più su ancora una grande bisaccia la cui parte apicale si congiunge con la cornucopia, mentre sul dorso inferiore si contrae sviluppandosi in una grande piuma.

Partendo dal tutto per esaminare la parte, possiamo affermare che le piume racchiudono lo spirito dell’uccello, le sue energie e le sue doti peculiari. Le piume simboleggiano l’anima, il potere di volare in altri regni, il cielo, la leggerezza, l’altezza, la verità che deve manifestarsi, il potere della magia e l’energia del vento. Il volo rappresenta i poteri illimitati dell’anima o della mente, concetto questo che attraversa tutti i miti e le religioni. Esprime anche l’aspirazione al divino, alla trascendenza, la liberazione dello spirito dalle pastoie della materia, il volo ultimo dell’anima al momento della morte.

Come per magia riapparso da distanze siderali e dall’alto della sua secolare saggezza, oggi, SIMURGH vuole suggerirci, con sommessa ed intensa emozione, il suo assunto:

“È nelle cose semplici che pulsa il cuore del Mondo”

IX/MMIII

Francesco Paolo Danisi