Basilnaga

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BASILNAGA

Esiste nell’immaginario collettivo quel desiderio intenso di lasciarsi andare, di coniugare sogni e magia come una sorta di liberazione, di evasone, di affermazione di sé.

Accadono così accostamenti azzardati che, a volte, osano attingere poesia e realtà lontane, sconfinando anche in mitologie antiche.

Accogliendo un suggerimento della Natura, come sempre espletato con sommesso timore e tanta emozione, ecco che ora nasce Basilnaga.

Nell’insieme la scultura si presenta a guisa di composizione immaginaria che ama ispirarsi alle leggende di antiche religioni mentre l’esotismo accarezza aspetti di temeraria possibilità.

Basilisco e Naga si fondono in una dimensione unica, in cui religione credenze ed aspettative di bene vengono proiettate oltre. Ancora una volta l’eterna lotta tra il male, appariscente e violento, ed il bene, sommesso ed intenso, condizionano le vicende dell’uomo alla costante ricerca di quell’equilibrio da cui possano scaturire catarsi e finalità.

E’ da un tempo estremamente remoto che le creature composite assumevano significato simbolico. Nel caso delle divinità la particolare qualità del Dio o della Dea è rappresentata dall’aspetto animale che possiede. La maggior parte delle divinità egizie ha aspetto zoomorfico.

La scultura ha lo scopo di rappresentare una specie di fusione fra un basilisco ed un naga.

Il primo ancora esistente nell’America tropicale, appartiene alla Famiglia degli Iguanidi; il secondo invece occupa un posto di rilievo nella mitologia della terra bagnata dal Gange, l’India.

Rileviamo che la parte superiore è caratteristica del basilisco: occhi enormi, cresta, aspetto orrido, mentre la parte inferiore con l’ampia superficie a spire, tipica degli ofidi, è propria del naga.

Basilisco è un nome antico che spesso viene applicato al serpente e pur essendo ben distinti in origine, essi divennero in seguito intercambiabili. Esso è il re dei piccoli serpenti, come il drago lo è per quelli più grandi.

Frequenta luoghi aridi e deserti come lo scorpione, ha gli occhi gialli grandi e sporgenti, (qui riprodotti in negativo causa malformazione della materia prima – l’olivo-) con la cresta di gallo ed il corpo da iguanide.

Il basilisco occupa una posizione importante nel simbolismo medievale, specie nell’arte e nell’architettura religiosa. Si racconta che questa creatura avesse sulla sommità del capo una cresta e nascesse dall’uovo deposto da un gallo nel settimo anno di vita, nel momento in cui Sirio era in ascendente. Il cristianesimo ha utilizzato l’immagine del basilisco associandolo al diavolo penetrato nel Paradiso terrestre per indurre in tentazione i nostri progenitori.

Nella mitologia indù i Naga sono presentati come serpenti simili al cobra, a volte con testa umana.

Sono dotati di un potere semidivino e ricorrono frequentemente nell’arte indiana per rappresentare la “Potenza Cosmica” e la Shakt (forza attiva).

La loro origine risale a Kadru, sposa di Kasyapa; allo scopo di popolare il mondo sotterraneo e le sue acque, dove regnano nel fasto di palazzi da fiaba.

Essi inoltre risiedono sotto il monte Meru che è il centro del mondo.

Naga è il serpente sul quale Vishnu dormiva al momento della creazione del mondo e che distruggerà lo stesso mondo con il fuoco, alla fine del suo ciclo vitale.

I Naga sono guardiani di tesori, tanto quelli materiali, quanto quelli di conoscenza esoterica.

MMV

Francesco Paolo Danisi

Il Creato, l’olivo e la Natura

continueranno sempre a donarci

meraviglia, emozione, incanto.